Le valli di Saluzzo hanno conosciuto, soprattutto tra il Tre e il Quattrocento, un periodo di floridezza economica che ha visto emergere orgogli municipali, cantieri di chiese e santuari e una vera civiltà alpina, che si manifesta non meno nella bella architettura civile delle borgate alte che nelle chiese, che svettano con tanti campanili romanici o gotici.
Il risveglio economico economico e artistico si riassume qui in Staffarda: l’abbazia della poesia cistercense degli spazi, in cui si fondano la tradizione padana e la nuova, pulita regola dell’architettura d’oltralpe.
Fondata forse con un intervento di San Bernardo di Chiaravalle, legata all’ascensa della famiglia marchionale che poneva le proprie sedi non lontano, a Saluzzo e a Revello, Staffarda è l’abbazia del Saluzzese. Al 25 luglio del 1135 viene fatta risalire la fondazione del monastero. Situato in aperta campagna, il complesso abbaziale è circondato ancora oggi da un piccolo villagio rustico. Nella bella chiesa si assiste ad una decisa prevalenza della tradizione romanica lombarda, mentre il gotico cistercense prevale ormai nel magnifico chiostro, nella sala capitolare, nella foresteria e nella loggia per il mercato, posta sulla piazzetta centrale.
Sulla strada Cavour - Saluzzo, ad una dozzina di Km dal centro di Barge, assolutamente da non perdere una visita all’abbazia di Santa Maria di Staffarda, situata nel territorio del Comune di Revello. Sorta nel 1135 per opera dei monaci cistercensi è considerata uno dei più affascinanti monumenti dell’arte romanica del Piemonte.
La chiesa ha una facciata romanica preceduta da un portico ogivale; l’interno è suddiviso in tre navate e presenta una bella parte absidale con campanile di tipo lombardo. Del monastero rimangono parte del chiostro (XIII secolo) su colonnine binate, la gotica sala capitolare, sulla destra della chiesa il refettorio della foresteria e di fronte la loggia del mercato, anch’essi gotici.
Quest’ultima, in particolare, è l’unica a testimoniare l’attività dei monaci: costruita su nove grossi pilastri, presenta volte a crociera e risale al 1270. Sulla piazza, poco a sud del mercato, è conservata una pietra con una croce, simbolo della pace, che doveva regnare anche negli affari.
Dal 1750 venne incorporata nell’Ordine Mauriziano e Lazzaro di Torino, al quale appartiene tuttora; l’abbazia si trova la centro di una grande tenuta agricola di 1300 ettari circa.