Lo stile di questa cappella è neogotico. Oggi è presa in carico dal gruppo A.N.A (Associazione Nazionale Alpini) di Revello.
Formata da una piccola cappella antica con volta a botte e da un vano più ampio di costruzione più recente. Sulla facciata troviamo un’affresco e su di una parete un’escrizione che ricorda la salita alla rocca di C. Emanuele I. La chiesa è’ protetta da una balma, interessante anche dal punto di vista geologico, qui infatti potrete scorgere cristalli di quarzite.
a 1 Km da Revello sulla strada per Envie scorgiamo i resti di una Chiesa in stile romanico. Sono ancora ben visibili la facciata con parte dei muri perimetrali ed il campanile in pietra a pianta quadrata alto cinque piani scanditi da una cornice di archetti pensili a tutto sesto; danno luce ad ogni piano piccole finestre che appaiono quasi come feritoie nella parte inferiore per poi allargarsi e divetare eleganti bifore ai piani superiori; il tetto a quattro spioventi triangolari è ricoperto da lose in pietra.
Risalente al XV secolo voluta dai revellesi per combattere la peste.
Nella campagna revellese nel cortile di una cascina troviamo questa cappella risalente al XII sec.
Di pianta ellittica circondata da un porticato con colonne medievali infisse nei pilastri ed archi romanici a tutto sesto.
All’interno possiamo confrontare la colta a botte con quella a crociera.
Il nome lascia pensare che nella chiesa ci potesse essere un’entrata segreta (la spina) che conduceva nel borgo fortificato di Revello.
Ben conservato su una parete esterna, è l’affrecso risalente al XV sec., che raffigura Santa Cecilia a grandezza naturale e vista di fronte. L’opera è attribuita a Pietro di Saluzzo (detto "il maestro di Villar")
A pochi Km da REvello in direzione Cavour-Pinerolo incontriamo una piccola frazione: Staffarda, nota per la famosa Abbazia di Santa Maria. Venne fondata nel 1135 dai monaci Cistercensi, oggi è l’ordine Mauriziano ad averne la proprietà. Lo stile è romanico-lombardo, nella chiesa ritroviamo elementi romanici e gotici: tre arconi ciechi definiscono la facciata che è preceduta da un nartece ad archi ogivali, tre absidi disuguali, un campanile cuspidato con aperture a bifore e monofore; l’interno è suddiviso in tre navate.
Del complesso fanno parte: il Chiostro, che conserva ancora il suo originario aspetto, molto suggestivo con il forte contrasto del rosso cupo dei mattoni ed il bianco delle colonne che formano il porticato, la Sala Capitolare, la Foresteria dove venivano ospitati i pellegrini e mercanti e la Loggia del Mercato.