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Cappella di San Bernardo

Compresa nel progetto Mistà, la Cappella di San Bernardo ha potuto beneficiare di interventi di restauro sia strutturali, sia delle decorazioni della facciata sia, soprattutto, degli affreschi quattrocenteschi interni.
Internamente decorazioni ottocentesche si esendono sulle pareti e sulle volte esclusa la parte absidale. Queste decorazioni comprendono, nella volta, cinque affreschi raffiuguranti quattro Santi e un Simbolo.
Sulla parete di fondo dell’ambiente che si apre a destra della navata della Cappella, è custodito un dipinto ad affresco raffiugurante "Madonna con Bambino tra S. Rocco e S. Sebastiano" di autore ignoto e databile fine seicento.
Nell’abside, un grande affresco raffigurante l’Annunciazione e sulla destra ciò che resta della reppresentazione di S. Chiaffredo, coperti fino al 1989 da uno strato di intonaco, sono stati interamente riportati alla luce dopo i recenti interventi di restauro conservativo. Gli affreschi, pur se molto deteriorati a causa anche di probabili antichi atti vandalici, sono importanti e rare testimonianze pittoriche di fine 400 custodite in alta valle Po.
La festa annuale ricorre l’ultima domenica di agosto.

La Cappella di San Bernardo si trova in Ostana nella borgata omonima, poco a monte della Villa, capoluogo del Comune, sul margine dell’antica strada comunale si San Nicolao a circa 1340 m. di altitudine.
Non è nota la data di edificazione e quale fosse la sua forma primigenia. La scoperta recente sulla parete di fondo e laterale dell’abside di affreschi databili alla fine del XV secolo, consente di affermare che l’edificio, o parte di esso, sia stato costruito in quel secolo; ad esso venne poi aggiunto il corpo di fabbrica laterale.

La chiesetta è un edificio di modeste dimensioni. E’ costruita in pietra del luogo lasciata a vista su tutti i fronti ad eccezione della facciata di ingresso dove risultano sovrapposti più strati di intonaco decorati.
La decorazione oggi visibile è datata 1900. La facciata è sormontata da un campaniletto a vela. Sui fronti, sotto il porticato e su quello rivolto a sud della cappella laterale, rinzaffi grossolani con malte cementizie hanno in parte coperto la trama muraria.
Osservando la struttura dell’edificio sono leggibili i diversi momenti durante i quali la cappella è stata ampliata e modificata.
La copertura è in lastre di pietra locale (lose) posate sull’estradosso delle tre volte a botte che costituiscono anche i soffitti dei tre ambienti formanti la chiesetta e sull’orditura in legno del porticato.
L’ingresso principale è al centro della facciata mentre uno secondario immette, dal porticato, nell’ambiente laterale alla navata principale. Sullo sguincio esterno, parte destra, dell’ingresso si può leggere una incisione graffita con l’anno 1778. Non sono evidenti incisioni di date su pietre della muratura come comunemente ritrovate sugli edifici e indicanti l’anno di costruzione.

L’interno presenta decorazioni del 1899 che si estendono sulle pareti e sulle volte esclusa la parte absidale. I Santi rappresentati sono San Bernardo, San Sebastiano, SAn Rocco.
Erano custodite nella chiesetta fino al loro restauro (1986-1988) due pale d’altare raffiguranti la prima: la MAdonna con il Bambino e San Bernardo (olio su tela cm 150 x 115, con cornice scolpita datata 1694), la seconda: la MAdonna con il Bambino, San Rocco e San SEbastiano (olio su tela cm 150 x 128 con cornice scolpita). Dalla data del restauro, condotto dal laboratorio di Guido Nicola, le tele sono custodite nella Chiesa Parrocchiale di San Claudio di Ostana.
Sulla parete destra dell’ambiente che si apre a destra della navata della Cappella è custodito, in una nicchia di cm 126 di base e cm 160 di altezza, un dipinto ad effresco raffigurante la MAdonna con il Bambino, tra San Rocco e SAn SEbastiano, di autore ignoto e databile alla fine del Seicento. Il dipinto è stato oggetto di un restauro conservativo nel 1989 da parte della restauratrice Fabrizia Cabinato.
LA parete di fondo dell’abside rappresenta un’interessante Annunciazione; sulla parete destra è raffigurato San Chiaffredo. Gli affreschi possono risalire alla fine del XV secolo.