Il luogo comunemente identificato come Sorgente del Po si trova a 2.020 m.s.l.m. in un pianoro denominato Pian del Re, ai piedi del Monviso. Qui si estende la Torbiera, habitat di estremo interesse botanico, dove vive la Salamandra di Lanza: raro anfibio endemico. Si possono inoltre osservare affioramenti rocciosi e litotipi della famiglia delle pietre verdi. Per la tutela ambientale e la conservazione dell’area è stata istituita la Riserva Naturale Speciale del Pian del Re gestita dal Parco del Po Cuneese.
Recapito: Località Pian del Re – CRISSOLO.
Apertura: la strada che conduce al Pian del Re è generalmente aperta da inizio giugno ad ottobre, nei restanti periodi è possibile raggiungere a piedi l’area tramite il sentiero de “La Via del Sale”.
Ingresso: libero.
Da Crissolo si giunge comodamente in auto a Pian della Regina - Pian Melzè (m. 1745), posto tappa GTA, giovane stazione di sport invernali e a Pian del Re (m. 2020), vasto pianoro dominato dal maestoso panorama sul Monviso.
Proprio qui nasce il Po, nella conca di origine glaciale sita a 2020 metri s.l.m. di Pian del Re, che, con le sue acque zampillanti, si prepara al lungo cammino verso l’Adriatico. Sin dai tempi di Pomponio Mela e Plinio il Vecchio quest’area venne indicata come la sorgente del Po: il grande fiume non poteva che scaturire dalla montagna più maestosa, il Monviso.
L’ambiente delle sorgenti presenta caratteristiche peculiari ed è popolato da organismi specializzati alla vita nelle acque fredde, veloci e povere di nutrienti.
Sotto i massi e nella vegetazione trovano rifugio insetti, piccoli crostacei, molluschi e molti altri organismi. La particolarità della zona ha recentemente portato la Regione Piemonte a creare l’area protetta delle sorgenti nell’ambito del "Parco del Po".
Nei dintorni della sorgente, una torbiera conserva varie specie di flora risalenti ad epoca glaciale e la rarissima salamandra nera.
La salamandra nera di Lanza (Salamandra Lanzai – Nascetti et al.) è stata classificata soltanto nel 1988 nella zona del Pian del Re ed è una specie endemica del Parco del Po cuneese.
E’ particolarmente attiva di notte o nei giorni piovosi quando esce dai ripèari alla ricerca di insetti, lombrichi e molluschi.
Durante la stagione fredda cade in una specie di letargo. La Salamandra di Lanza, a differenza della Salamandra pezzata le cui larve subiscono una metamorfosi in ambiente acquatico, è vivipara, cioè partorisce piccoli vivi e sviluppati. Le femmine ospitano gli embrioni, da 2 a 6, in due uteri separati, per un periodo di gestazione che va dai 2 ai 5 anni.
I piccoli non sono circondati dalla placenta e assumono il nutrimento da particolari ghiandole situate sulle pareti dell’utero materno; al riparo da un ambiente esterno poco accogliente, subiscono all’interno del corpo della madre una metamorfosi che li renderà, al momento della nascita, del tutto simile agli adulti.
La lunga gestazione, la relativamente limitata progenie che ogni femmina riesce a partorire nel corso della sua lunga vita, circa 20 anni, e la scarsissima capacità della specie ad espandere il suo areale, rendono la Salamandra di Lanza particolarmente vulnerabile.
Gli orari indicati potrebbero essere soggetti a variazioni, si consiglia pertanto di verificare l’esattezza di quanto indicato.
Per la visita coordinata a più beni delle Valli Po, Bronda e Infernotto ed altri programmi rivolgersi a:
Ufficio Turismo Valli Po, Bronda e Infernotto
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